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Fusione, il «sì» di Pieve D'Olmi al matrimonio con San Daniele

Dopo il via libera dei due consigli comunali, ora verrà redatto il progetto che poi dovrà essere vagliato dalla Regione Lombardia. La minoranze si è astenuta

Serena Ferpozzi

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serena.ferpozzi@gmail.com

08 Febbraio 2023 - 11:04

Fusione, il «sì» di Pieve D'Olmi al matrimonio con San Daniele

Il consiglio comunale di Pieve d'Olmi

PIEVE D'OLMI - Via libera, anche se solo a maggioranza, alla fusione con San Daniele Po da parte del consiglio comunale olmese. Il gruppo di minoranza infatti ha deciso di astenersi in attesa di avere chiarimenti e approfondimenti sul percorso che Pieve d’Olmi dovrebbe intraprendere. Dopo il via libera dei due consigli comunali (sabato era stato ottenuto il benestare di San Daniele Po), ora verrà redatto il progetto a garanzia del processo di fusione che poi dovrà essere vagliato dalla Regione Lombardia.

Solo dopo questo ulteriore consenso si potrà procedere al referendum popolare. Ieri sera il sindaco di Pieve d’Olmi Attilio Zabert ha spiegato i motivi che hanno portato a sostenere questo tipo di percorso «iniziato tre anni fa. Quando all’epoca San Daniele Po era uscito dall’Unione dei Comuni, avevo scritto una lettere al sindaco Davide Persico in cui avevo sondato il terreno».

Il sindaco di San Daniele Davide Persico tra il pubblico

Una proposta rimasta nel cassetto e rispolverata poi nel mese di luglio, con una lettera aperta. Poi, la scorsa settimana la notizia congiunta dei due paesi di voler intraprendere questo progetto. «Le conclamate problematiche finanziarie del Comune di San Daniele Po (ad ottobre il consiglio comunale aveva deliberato il dissesto finanziario e questo ha comportato l’arrivo di un commissario prefettizio che sta affiancando l’amministrazione del comune rivierasco nella gestione dei debiti, nda), troveranno, attraverso questo processo di fusione, un’ulteriore via di superamento, avvalorata dai maggiori contributi che un simile procedimento garantirà per i prossimi dieci anni. Nel contempo il Comune di Pieve d’Olmi si vedrà assicurate entrate tali da garantire il mantenimento e il miglioramento di servizi essenziali alla cittadinanza» ha spiega Zabert in consiglio.

I due amministratori municipali, infatti, sono «consapevoli che solo unendo le rispettive forze potremo affrontare meglio le sfide future. Si tratta di una svolta epocale, certo non sarà una decisione semplice ma informeremo in modo esaustivo i cittadini perché spetterà a loro la scelta finale».

Oreste Guerreschi, Claudio Pinardi e Marta Botturi, del gruppo di opposizione, hanno deciso di astenersi. Durante il consiglio è emersa la loro posizione. «Stiamo parlando di fusione – hanno detto – un processo sicuramente virtuoso, frutto però di un percorso che dovrebbe dare continuità ad un iter intrapreso nel corso del tempo. Nel nostro caso nutriamo molti dubbi per la frettolosità con cui si è avviato il processo, forse dettato dalla crisi finanziaria di San Daniele». Dubbi sono stati espressi anche «per la reale gestione e ottimizzazione dei servizi e del personale, quest’ultimo sotto organico in entrambi i paesi». Per non parlare di «eventuali disservizi che si potrebbero creare. Tanti dubbi a cui speriamo il progetto di fusione possa dare una risposta, anche perché sino ad ora è mancata quella condivisione che da tempo chiediamo».

Anche Francesca Soldi (maggioranza) ha evidenziato le proprie perplessità «ma sono fiduciosa che il progetto che verrà stilato possa dare tutte le risposte che cerchiamo». E dopo la votazione, ora l’iter può prendere avvio. 

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