08 Gennaio 2023 - 16:36
SONCINO - Calciana: anche se i lavori di messa in sicurezza della strada che collega le province di Cremona e Bergamo sono stati ultimati con successo, Cremona non revoca l’ordinanza che fissa il limite di velocità a 60 km/h, ora esteso sostanzialmente all’intero percorso fra Soncino e Torre Pallavicina. «Nonostante le condizioni della direttrice siano state certamente migliorate grazie all’intervento, per garantire una maggiore sicurezza ritengo corretto mantenere un limite cautelativo a 60 km/h – spiega il responsabile provinciale della Viabilità Matteo Gorlani –. Questo in ragione delle particolari condizioni morfologiche della carreggiata, stretta in molti punti rispetto al traffico e alla sua natura di collegamento provinciale e inadatta a operazioni di ampliamento».
Era diventata e resterà una provinciale «lenta». Forse, col limite fissato appena 10 chilometri sopra a quello urbano e 10 oppure trenta al di sotto delle classiche tratte maggiori, la più lenta di tutte. Ma c’è una ragione: inizialmente, infatti, Corso Vittorio aveva introdotto il regime di circolazione speciale in ragione delle numerose buche e, più in generale, delle cattive condizioni della strada che da Soncino, passando per il cimitero, porta al Parco del Tinazzo e poi oltre confine verso la Bassa Bergamasca. A seguito dei lavori, ora, si è deciso comunque di non alzare l’asticella.
Ecco perché: nonostante ora l’asfalto sia nuovo di zecca e siano scomparse crepe e piccoli crateri, le dimensioni della carreggiata restano estremamente ridotte. Il piccolo «ponticello» che segna il confine delle due province, a pochi metri dalla chiesa di Santa Maria della Neve, ne è un chiaro esempio. In questo punto, formalmente, sono autorizzati a passare contemporaneamente due veicoli.
L’operazione però, in concreto, si dimostra estremamente complessa già soltanto se in direzione opposta si trovano due automobili. Nel caso, frequente, in cui a un’automobile si affianchi un mezzo agricolo o pesante, poi, il passaggio simultaneo diventa sostanzialmente impossibile. L’assenza di semafori o segnaletica orizzontale specifica lascia dunque la gestione degli ingorghi al buon senso degli automobilisti: ecco perché un’andatura lenta o quantomeno prudente è ancora obbligatoria.
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