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VAILATE

Consiglio comunale: altri tre se ne vanno, sindaco senza maggioranza?

Oriani, Barbati e Zanoncelli in un gruppo autonomo. Sono decisivi per le sorti dell’amministrazione

Stefano Corno

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04 Gennaio 2023 - 14:44

Consiglio comunale: altri tre se ne vanno, sindaco senza maggioranza?

Una seduta del consiglio comunale

VAILATE - Nuvole sempre più nere si addensano sulla maggioranza leghista e il pericolo commissariamento è ad un passo dal concretizzarsi. Tre consiglieri, l’ormai ex capogruppo di Prima Vailate Giovanni Oriani, Caterina Barbati e Claudia Zanoncelli, quest’ultima fresca di nomina, hanno espresso l’intenzione di fondare un nuovo gruppo, voltando così le spalle al sindaco Paolo Palladini, con il quale, almeno per quanto riguarda i primi due, i rapporti erano tesi già dagli inizi dello scorso dicembre.

Il consigliere Giovanni Oriani

E più precisamente dall’ultimo consiglio comunale, quando in sede di votazione non avevano aderito a due variazioni di bilancio. Una defezione potenzialmente esiziale per il gruppo di Palladini, che allo stato dei fatti non ha più i numeri per governare: escludendo gli assessori esterni, che in consiglio non hanno diritto di voto, per portare avanti il proprio programma il sindaco potrà contare sull’appoggio solo di quattro consiglieri.


Un numero decisamente troppo ridotto se si considera che l’opposizione, costituita dalla lista Trasformazione e dal capogruppo di Vailate per cambiare pagina Antonio Benzoni, è formata da quattro consiglieri, ai quali in sede di votazione potrebbero accodarsi il trio Oriani-Barbati-Zanoncelli, anche se per ora non è dato sapere quale strategia assumeranno. Ma nulla vieta di ipotizzare un sette contro cinque, la cui logica conseguenza sarebbe la decadenza della maggioranza e l’avvio delle procedure di commissariamento.

Il sindaco Paolo Palladini

«Per il momento io e i miei colleghi preferiamo non rilasciare dichiarazioni», afferma cautamente Oriani. «La situazione politica a Vailate è molto rovente, perciò la cosa migliore da fare è aspettare che gli animi si plachino. Non vogliamo rischiare che le nostre parole vengano strumentalizzate. Quando lo riterremo opportuno, forniremo maggiori informazioni».

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