14 Dicembre 2022 - 18:39
Cacciatori di fantasmi professionisti a Soncino (Mediaset)
SONCINO - La tassa sui cacciatori di fantasmi? Resta. Ufficialmente si chiama «Tariffa per l’attività di ricerca di fenomeni paranormali», ammonta a cinquecento euro, ed è stata introdotta nel 2020 dal Comune di Soncino dopo l’ondata di ghostbusters amatoriali che aveva invaso la rocca negli anni precedenti, creando impiccio ai turisti appassionati di storia e portando al proliferare di cacce allo spettro decisamente folkloristiche, poi postate online con discutibile riscontro. Il municipio, visto il successo dell’iniziativa che ha allontanato i parvenu senza spaventare i veri appassionati, la ripropone: «L’intento resta quello originale e cioè – spiega l’assessore al Turismo e Commercio Chiara Rossi – di consentire a chi intende condurre ricerche, ed è strutturato per farlo senza affidarsi a considerazioni o spettacolarizzazioni fini a se stesse, di lavorare in tranquillità».
L’ultimo avvistamento solo qualche giorno fa, durante una visita guidata serale di Castrum Soncini. Un turista, all’uscita, confida ai tour operator: «Ho visto una figura maschile nascosta in un angolo, nella scuderia del castello, ma poi è sparita. Era un fantasma!». Al di là della veridicità o meno delle affermazioni, probabilmente causate dalla suggestione del monumento e dalla sua atmosfera magica, quel che è chiaro è che a Soncino è tornata la cosiddetta «spettromania». E il Comune, che ci vede lungo, non ha perso l’occasione. Riecco dunque, nel prontuario 2023 di biglietti, costi e servizi, la tassa sugli spiritelli. Vuoi entrare in rocca e dare la caccia a Ezzelino da Romano, a un folletto o a uno gnomo? Il Comune non ha nulla in contrario, ma devi pagare 500 euro all’ingresso, cioè cento volte quanto paga un bambino in viaggio con la scuola e la metà di un fotografo che allestisce un set professionale per un booking. E c’è pure l’Iva al 22%.
Spietato metodo per far cassa? No, in realtà, perché come è facile immaginare la Pianura Padana non pullula di esoteristi e indagatori dell’occulto. Più che altro si tratta di un metodo di selezione: il prezzo, in sostanza, risulta accessibile per gli esperti del settore che campano scrivendo e filmando questi fenomeni e per le troupe televisive (tra quelle passate per la rocca anche le telecamere di Mediaset) ma è più ostica per tanti blogger dell’ultimo momento che potrebbero trasformare la fortezza militare degli Sforza meglio conservata in Italia in un parco giochi per spiritisti.
Ma attenzione, non tutto quello che riguarda i fantasmi a Soncino è necessariamente un fenomeno pop e di sottocultura. Anzi. Libri e documenti, anche d’epoca medievale, sono stati prodotti e recuperati da Castrum Soncini sul tema. Il Folletto della Torre del Capitano e il lamento di Ezzelino sono solo alcuni dei tanti esempi.
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