14 Dicembre 2022 - 18:12
Una immagine tratta dal programma Le Iene di Gaia Randazzo, la ragazza di 20 anni scomparsa
PALERMO - Il telefono cellulare di Gaia Randazzo secondo i consulenti della Procura di Palermo parla chiaro: la 20enne di Acqualunga Badona, frazione di Paderno Ponchielli, lo scorso 11 novembre si sarebbe gettata dalla nave La Superba della compagnia Gnv, partita da Genova e diretta nel capoluogo siciliano. I familiari della ragazza, però, continuano a non credere all’ipotesi suicidio. E hanno ribadito il loro appello, prima attraverso un servizio della trasmissione televisiva «Le Iene» in onda martedì su Italia Uno e poi nuovamente a «Chi l’ha visto?» oggi su Rai Tre: «Chi sa qualcosa – ha chiesto con le lacrime agli occhi mamma Angela – ci contatti».
Sul fronte delle indagini – coordinate dal procuratore aggiunto Ennio Petrigni con il sostituto procuratore Ludovica D’Alessio – ci sono poche novità se non l’esito della consulenza sul telefono. Secondo il tecnico incaricato dal pm, ad avvalorare la tesi del suicidio ci sarebbero alcuni video girati da Gaia durante la navigazione, in cui apparirebbe turbata. E la volontà della giovane di farla finita sarebbe confermata anche dal messaggio – il cui testo stando ad indiscrezioni che erano già emerse sarebbe «Ti amo, addio» – idealmente indirizzato all’ex, ma mai arrivato a destinazione.
«Perché non sono stati interrogati i 300 passeggeri?»; «Perché non c’erano telecamere funzionanti sulla nave?»; «Perché sono circolate indiscrezioni sul contenuto del telefono di Gaia, ancora prima che venisse esaminato?». Sono solo alcune delle tante domande che i familiari della 20enne continuano a porsi. E che hanno posto anche nel corso delle trasmissioni Mediaset e Rai. «Non c’è cosa peggiore al mondo che non sapere che fine ha fatto tua figlia – ha detto la madre ai microfoni de Le Iene –. Il suicidio per noi è l’ultima delle ipotesi, se ci fosse stato qualcosa che non andava me ne sarei accorta». La pensa allo stesso modo l’ex fidanzato: «Era, anzi è, una tipa fantastica e con tanti progetti».
Fra questi il lavoro, la patente, la creazione di un rifugio per gatti. Anche sulla fine della storia d’amore, la versione degli affetti di Gaia è ben diversa: sarebbe stata proprio lei a decidere di prendere «una pausa». Il fratello minore Matteo durante il servizio tv ha inoltre sottolineato: «A bordo gli unici svegli erano molto ubriachi». È stato proprio Matteo a lanciare l’allarme, quando al risveglio non ha ritrovato la sorella. Ed è stato sempre lui a vedere la felpa della 20enne annodata ad una panchina del ponte 9. Secondo alcune testimonianze, alle ore 5 l’indumento era già lì, mentre non era presente alle 2 di notte. Tutto, dunque, dovrebbe essere accaduto in quelle tre ore.
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