14 Settembre 2022 - 17:00
CASALE VIDOLASCO - Un adesivo dell'associazione Amici del trapianto di fegato di Bergamo incollato sulla sua auto, una vecchia 2CV. Un dettaglio che ha fatto pensare che Domenico Gottardelli, l'omicida di Casale, potesse essere socio della Onlus bergamasca. Così, invece, non è, come spiega l'associazione, dopo una lunga e minuziosa verifica.
«Possiamo risalire all'elenco dei soci degli ultimi dieci anni - ci hanno assicurato - e il nome Gottardelli non compare. Escludiamo anche che possa far parte del gruppo dei nostri volontari che operano in ospedale con i pazienti trapiantati, perché li conosciamo tutti di persona».
Le ipotesi di come quell'adesivo, sicuramente insolito, possa essere finito sull'auto dell'omicida, sono due: «Gli adesivi li distribuivamo nelle nostre manifestazioni promozionali fino al 2012, poi abbiamo cambiato tipo di gadget. È possibile che questa persona l'abbia avuto a uno dei nostri banchetti, oppure che abbia acquistato la macchina quando già era stato incollato quell'adesivo».
Un grande cuore a strisce sul parafango posteriore, diverse bandiere italiane con lo stemma della Marina Militare sono gli altri ornamenti che decorano l'appariscente auto. Ma il dettaglio più inquietante è la grande foto affissa sulla portiera che ritrae lo stesso Gottardelli. Il fatto che abbia utilizzato la sua auto con la sua foto per compiere il delitto sembra quasi essere una macabra firma.
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