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L'AZIENDA DI BORDOLANO CREMONESE

Frabo raddoppia: investe 40 milioni e cerca personale

Il presidente del Gruppo Bonomi: «Siamo a 200 dipendenti e ne mancano 30. Sembra un paradosso, ma non si trovano»

Felice Staboli

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fstaboli@laprovinciacr.it

25 Agosto 2022 - 05:05

Frabo raddoppia: investe 40 milioni e cerca personale

BORDOLANO - La Frabo — l’azienda di Bordolano leader nel settore delle rubinetterie, appartenente al Gruppo Bonomi — sta ampliando il proprio sito produttivo, secondo un piano di sviluppo industriale che prevede investimenti e assunzioni. Il maxi intervento prevede un investimento totale di 40 milioni di euro in quattro anni, che porterà ad un ampliamento di 11.200 metri quadrati complessivi, di cui 9.500 metri quadrati da costruire per i reparti produttivi (che passano da 10,900 a 24.500) e 1.700 metri quadrati previsti per uffici e palazzina servizi (da 625 a 2.325 metri quadri). Una notizia importante, che arriva dopo i due anni di pandemia e in un contesto di crisi internazionale legato all’Ucraina, ai costi energetici, all’inflazione. Una sfida frontale alla situazione congiunturale, da qualunque parte la si prenda. I numeri la dicono lunga sull’obiettivo dell’azienda: crescere, diventare più forte e aumentare in termini di produttività.


Il piano prevede un intervento di sviluppo con il recupero complessivo della vecchia area artigianale, importante opportunità per Bordolano di rimanere un fulcro strategico di occupazione, rinnovamento che sempre ha contraddistinto il paese. L’ampliamento avviene a lato della Quinzanese, dunque dando continuità agli spazi attuali dell’azienda che anima la zona industriale di Bordolano. E all’interno dell’opera rientrano, oltre all’incremento dei metri quadrati totali, l’incremento degli impianti produttivi, con ampliamento del portafoglio prodotti, miglioramento dei livelli di servizio e dei servizi per i dipendenti con anche un rinnovato spazio mensa, spogliatoi e spazio libero. A tutto ciò si aggiunge un importante incremento dei collaboratori necessari sia nei reparti produttivi, che negli uffici. Sul fronte occupazionale, l’azienda è partita da 120 dipendenti e arriverà a 220 nel 2023.


Il tutto si inserisce in un territorio in cui il Comune ha mantenuto il suo obiettivo di sviluppo infrastrutturale in quanto dal 2014 ad oggi sono stati attuati importanti investimenti non influendo sui tributi locali ma agendo su fondi di avanzo e finanziamenti pubblici. Come, ad esempio, la ristrutturazione del municipio e della scuola con la realizzazione della mensa, la riqualificazione dell’isola ecologica, del nucleo storico.

Aldo Bonomi


Aldo Bonomi, presidente e Ceo del gruppo che porta il suo nome, spiega: «Quando abbiamo preso la società eravamo convinti di dare una spinta positiva e credo che si stia andando in questa direzione. L’azienda raddoppia e crescerà anche il personale. Ma qui devo dire subito una cosa: non riusciamo a trovare gente disposta a lavorare per noi. È un paradosso, ma la realtà è questa. Arriviamo a 200 dipendenti, ne mancano 30, ma non si trovano e questo è motivo di rammarico. Per poter assumere dobbiamo prima costruire: sappiamo che le persone sono il cuore dell’azienda. Il territorio è fondamentale, le persone lo sono altrettanto. Il bene delle aziende è dunque il bene di tutti. Questa è la direzione e per farlo è necessario investire in persone, macchinari e infrastrutture». La fine dei lavori è prevista a dicembre 2023, mentre il Gruppo Bonomi esplora molto anche il mercato internazionale: circa il 70% della produzione gravita su Europa (Germania in particolare) e Stati Uniti.


«Possiamo dire — continua Bonomi (che è stato anche presidente del Lumezzane Calcio, ai tempi dello spareggio con la Cremonese per la promozione in B, campionato ‘96-97) — che la struttura si è internazionalizzata e continua a farlo, secondo un piano strategico ben definito dove la Germania occupa un ruolo centrale. A livello locale posso dire che ci siamo sempre trovati bene con il Comune di Bordolano: entrambi abbiamo interessi convergenti, per noi è importante poter contare sul sostegno delle istituzioni, per l’ente pubblico è bene che l’azienda cresca in modo che il territorio possa trarre vantaggio e giovarsene. Unico neo, appunto, è la difficoltà a reperire personale, di ogni livello. Sarebbe davvero paradossale limitare la crescita per mancanza di domanda di lavoro, ovvero per la difficoltà a reperire risorse umane, sia in termini di manodopera semplice sia qualificata. Mentre lo dico, mi sembra davvero incredibile, veramente. Peraltro la Frabo vuole continuare a crescere e dopo questo piano di sviluppo ne seguiranno altri, questo è il nostro obiettivo».

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