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MONTE CREMASCO

Infanzia, a scuola si insegna la gentilezza

Un progetto civico in inglese e francese all’asilo del paese, in partnership con Tours

Dario Dolci

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04 Aprile 2022 - 05:05

Infanzia, a scuola si insegna la gentilezza

Un disegno realizzato dagli alunni della scuola dell’infanzia di Monte Cremasco nell’ambito di un progetto multilingue sulla gentilezza

MONTE CREMASCO - Le parole magiche della gentilezza. Imparate non solo in italiano, ma anche in francese e in inglese. È quanto hanno insegnato ai loro piccoli alunni le maestre della scuola dell’infanzia, in un progetto europeo che ha visto la collaborazione con una scuola di pari grado di Tours, in Francia. Il progetto, proposto dalla Commissione europea, vuole stimolare insegnanti e alunni a reimmaginare le proprie scuole e a riflettere sugli elementi che rendono gli ambienti di apprendimento belli, sostenibili e inclusivi. Ma anche gentili e educati.


L’istituto Rita Levi-Montalcini, cui fa capo il plesso dell’infanzia, ha raccolto lo stimolo e avviato un’iniziativa coordinata dall’insegnante di religione Anna Monaci, che vede la collaborazione di tutti i docenti e di tutti gli alunni. Durante le attività proposte, i bambini vengono guidati dalle maestre ad usare, in vari contesti e situazioni, le parole gentili che impareranno anche in inglese e francese. «Si è partiti dalla lettura di un libro per l’infanzia in lingua inglese — spiega l'insegnante — e, individuate delle situazioni-problema, gli alunni sono stati incoraggiati a utilizzare il vocabolario della gentilezza per potersi esprimere con parole e gesti di accoglienza, di perdono, di ringraziamento e riconoscimento dell’altro».


Gli alunni francesi di Tours e quelli di Monte Cremasco hanno poi realizzato dei brevi video in cui, mettendosi alla prova come attori, hanno drammatizzato momenti di vita scolastica e non, utilizzando le parole magiche della gentilezza. La visione in gruppo dei video, rispettivamente condivisi, è stata l’occasione per​ entrare virtualmente negli spazi di una scuola di un Paese diverso e di familiarizzare con il linguaggio dell’inclusione espresso in una lingua straniera. Il progetto continuerà per altre settimane, attraverso attività formative rivolte ai docenti e la sperimentazione di una didattica innovativa, che prevede la valorizzazione degli spazi all’aperto come luoghi di apprendimento. «L’iniziativa — spiega la maestra Silvia Veronesi, responsabile di plesso — ha offerto l’occasione per approfondire la conoscenza delle lingue, arricchire momenti di gioco e di apprendimento e sperimentare nuove modalità didattiche. In un momento in cui l’Europa, già segnata dalla pandemia, sta vivendo la guerra in Ucraina, educare i bambini all’accoglienza con l’utilizzo di parole e gesti gentili nel rispetto della dignità e diversità fa sperare in cittadini di domani più responsabili».

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