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IL BLITZ DEI ROS

Istigazione al terrorismo: una perquisizione nel Cremonese

Nell'ambito della vasta indagine contro una presunta cellula anarco-insurrezionalista a Spoleto

La Provincia Redazione

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11 Novembre 2021 - 16:38

Istigazione al terrorismo: una perquisizione nel Cremonese

CREMONA - Anche Cremona è coinvolta nell'operazione dei Carabinieri del Ros contro il gruppo di anarco-insurrezionalisti con base al "Circolaccio Anarchico" di Spoleto: nell'ambito della vasta indagine, avviata nel 2018 e sviluppata in coordinamento tra le procure di Milano e Perugia, sarebbe stata effettuata una perquisizione anche in territorio cremonese. L'inchiesta ha trovato esito nel blitz avvenuto all'alba di questa mattina, su mandato della Procura di Perugia, con l'applicazione di misure cautelari nei confronti di sei indagati, a vario titolo indiziati dei reati di istigazione a delinquere e istigazione a delinquere aggravata dalle finalità di terrorismo e di eversione dell’ordine democratico. Le misure, emesse dal gip presso Tribunale di Perugia, sono una custodia cautelare in carcere, una agli arresti domiciliari e le altre quattro obblighi di presentazione alla polizia giudiziaria congiunti all’obbligo di dimora.

Nel circolo di Spoleto, secondo gli investigatori, veniva approfondita e discussa la dottrina della Federazione anarchica informale, che era poi propagandata con la rivista clandestina "Vetriolo", distribuita a livello nazionale a partire dal febbraio 2017 e dove sono stati pubblicati articoli riconducibili anche a Alfredo Cospito, l'ideologo della Fai e l’istigatore del presunto gruppo di anarchico-insurrezionalisti. Fin dal primo numero pubblicato infatti, sottolineano gli investigatori, "gli estensori avevano chiarito che loro intento non era solo quello di fare un "giornale di denuncia di fatti particolarmente gravi" ma di far ripartire "l'attacco allo Stato e al capitale". In tale ottica, gli investigatori hanno ritenuto di potere leggere "una serie di danneggiamenti e attentati registrati a partire dall’ottobre 2017, che sono stati rivendicati da gruppi rientranti nell’anarco-insurrezionalismo e dimostrativi dell’esistenza di un movimento violento potenzialmente interessato e recettivo rispetto ai messaggi provenienti dalla rivista Vetriolo". Su alcuni di questi episodi le indagini hanno consentito di raccogliere elementi probatori anche relativi alla divulgazione sul web di documenti in chiave anti-carceraria, antimilitarista, di solidarietà ai detenuti e di istigazione alla violenza nei confronti delle Forze Armate dello Stato, oggetto di vilipendio anche attraverso scritte murali. 

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