13 Febbraio 2023 - 05:25
Davide Simonetta
SANREMO - «Sanremo è come un rigore ai mondiali. L’unico vero momento, del mio lavoro, in cui mi emoziono davvero come un bambino e divento persino scaramantico». Un rigore andato pienamente a segno, completato dalla ciliegina sulla torta del Premio Bigazzi (assegnato dall’orchestra) alla composizione musicale che porta anche la sua firma, della canzone vincitrice Due vite, di Marco Mengoni.
Da sabato sera, finale della 73esima edizione del Festival di Sanremo, l’autore e produttore musicale cremasco Davide Simonetta è ufficialmente consacrato nell’olimpo dei migliori del Paese. Come se già non lo fosse con i festival passati e le hit estive da record.
«Ma il primo posto non lo avevo mai raggiunto. Stavo già cominciando di vivere una sorta di maledizione sanremese, dei tanti risultati importanti ma mai la vetta, Invece, quest’anno si è incastrato tutto alla perfezione», ci confida l’autore di Bagnolo Cremasco. Grande emozione il Premio Bigazzi: «Sono un fan della prima ora del maestro e ricevere un premio che porta il suo nome non ha prezzo».
Simonetta però non solo firma la musica della canzone vincitrice, ma è autore anche del testo di Tango, presentato da Tananai e arrivato quinto. E ancora, insieme ad altri, di Made in Italy, di Rosa Chemical.
«In particolare, però, ero a Sanremo per accompagnare Tananai, siamo al lavoro da mesi. L’ho seguito passo passo un po’ come un padre, sono stato con lui e la squadra nei camerini ogni sera e vederlo così in forma, quest’anno, mi ha riempito d’orgoglio».
Tango ha colpito per essere stata ispirata dalla storia d’amore di due ragazzi ucraini: «Non stabilito a tavolino — spiega Simonetta —: con Paolo Antonacci e Tananai, nel processo di scrittura man mano abbiamo scoperto che emergevano tratti comuni alla storia poi svelata dal video». Per Rosa Chemical, invece, la hit è stata «scritta, come sempre, nel mio studio di Bagnolo, ma è nata in sole due ore e mezza».
Oltre ai suoi artisti, le preferenze di Simonetta vanno a Colapesce-Di Martino, Madame e Lazza. A Sanremo, non solo il cremasco Simonetta, ma anche i cremonesi Michelangelo (produttore di Blanco, sul palco come musicista anche nel corso dell’esibizione poi interrotta per l’incidente del cantante con le rose) e il maestro Simone Bertolotti, che ha diretto l’orchestra sulla canzone Terzo cuore di Leo Gassmann.
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