Leggendo ciò che è stato pubblicato domenica a pagina 24 del suo quotidiano deve sapere che: «il cittadino del territorio casalasco invece sa bene che: 1) per avere un certificato del casellario penale, si è sempre recato a Cremona 2) per gli atti notori relativi alle successioni, si è sempre recato a Cremona 3) per attività relative alla tutela e curatela, per ogni istanza e rendiconto annuale, si è sempre recato a Cremona 4) per ogni istanza relativa all’amministrazione di sostegno, si è sempre recato a Cremona 5) per tutte le autorizzazioni del giudice tutelare, per somme e provvedimenti relativi ai minori di età, si è sempre recato a Cremona 6) per l’asseverazione delle perizie, si è sempre recato a Cremona 7) per le pratiche di ammortamento dei libretti di assegni smarriti, si è sempre recato a Cremona 8) per le pratiche di riabilitazione dai protesti (assegni, cambiali), si è sempre recato a Cremona 9) per ogni richiesta di certificato assenza privilegi su beni strumentali, si è sempre recato a Cremona 10) per le istanze di fallimento, si è sempre recato a Cremona 11) per la partecipazione alle vendite all’asta dei beni immobili pignorati, si è sempre recato a Cremona 12) per tutte le cause civili, si è sempre recato a Cremona 13) per tutte le cause di diritto del lavoro, si è sempre recato a Cremona 14) per tutti i procedimenti penali, si è sempre recato a Cremona 15) per espletare il dovere di rendere testimonianza nei processi civili e penali, si è sempre recato a Cremona». Roberto Rossi (Gussola)
Lei ha parafrasato il ‘manifesto’ dell’Ordine degli avvocati di Crema di denuncia dei disagi conseguenti alla chiusura del tribunale di Crema. Credo anch’io che, per quanto scomodo, il trasferimento a Cremona delle pratiche giudiziarie cremasche non sia una tragedia. E voi casalaschi da sempre lo dimostrate.
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