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Scuola e consumismo Come siamo cambiati!

Settembre 2015

corredo scuola

Signor direttore,
quando ho affrontato la prima classe elementare, i miei genitori hanno comprato una borsa di cuoio con la maniglia. Conteneva due quaderni: uno a righe e uno a quadretti, un astuccio in legno con coperchio scorrevole dentro al quale c’era una cannuccia o penna, i pennini, due gomme, il sillabario e una piccola scatola contenente sei pastelli (...).
L’invenzione della biro ci ha fatto dimenticare il calamaio. Ho rievocato la situazione di molti anni fa per confrontarla con quella dei nostri giorni. Tutti gli scolari hanno lo zaino, e questo è positivo; cio’ che mi stupisce è il contenuto: l’astuccio più grande di un beauty-case contiene il campionario di un rappresentante di oggetti scolastici; è fatto a pagine che si sfogliano con dentro gli oggetti piu’ disparati: pennarelli, pastelli, diversi tipi di biro, righelli. Ero in una cartoleria gestita da miei amici e sono rimasta di guano nell’assistere alle richieste dei bambini dalla copertina dei quaderni al contenuto degli astucci, alla forma e al colore dello zaino. La mia amica cartolaia mi comunicava di aver acquistato una risma di quaderni dell’anno precedente, quindi con un eroe diverso dall’ultimo sulla copertina. Soddisfatta mi diceva: li venderò a metà prezzo facendo risparmiare i genitori. Non ne ha venduto uno perché la copertina non portava la foto dell’eroe dell’anno. (...)
Giovanna Bragadini
(Cremona)