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In pensione sempre più tardi Una strada senza ritorno

Aprile 2015

In pensione sempre più tardi Una strada senza ritorno

Voglio tornare per l’ennesima volta sul problema delle pensioni e sull’assurdità di andare in pensione a 66 anni.
L’Inps, a mio avviso su suggerimento del governo, ha allungato ancora di sei mesi l’età pensionabile. Concordo con l’affermazione che lo scopo di tutto ciò sia quello di erogare pensioni più basse e per il minor tempo possibile. Anche se si va dicendo, che la vita si è allungata. Oltretutto il grosso problema sarà riuscire a maturare una pensione. Si fa un grande parlare dell’incremento di assunzioni dovute al Jobs Act, ma nessuno parla dei posti di lavoro persi dai lavoratori, migliaia, tutt’ora, medie e piccole industrie ogni giorno sono costrette a chiudere i ‘battenti’. (...) L’Italia non è né un Paese per giovani né per vecchi. Tra cui in mezzo ci sono i famosi, esodati, i cinquantenni. Forse, e ne sono fermamente convinto, il nostro Belpaese, è solo riservato per i privilegiati della ‘casta’.
Andrea Delindati
(Cremona)