+39 0372 404511

Cerca

GLI INTERVENTI

Lombardia 2030, presidente Fontana: una Regione aperta, fatta «dalle e per le persone»

All’Hangar Bicocca di Milano l'evento sul futuro del motore d'Italia. Bonomi: «Eventi dirompenti». Caldonazzo: «Teniamo grazie alla decarbonizzazione»

La Provincia Redazione

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

28 Novembre 2022 - 11:45

MILANO - “Oggi siamo qui perché Regione Lombardia vuole costruire un tavolo di lavoro permanente che progetta e realizza il proprio futuro. A me tocca il compito di proporvi una rotta che posso riassumere intorno a un’idea di Lombardia come terra della conoscenza, del saper fare e delle opportunità“. Così il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana nel suo discorso di apertura dei lavori di “Lombardia 2030”, l’evento organizzato da Regione Lombardia, all'hangar Bicocca di Milano, che vede la partecipazione di rappresentanti del Governo nazionale, delle Istituzioni nazionali e regionali, del mondo produttivo, economico e sociale Lombardo, per un coinvolgimento a tutto campo sul futuro della regione motore d’Italia. “È la Lombardia Smart Land su cui abbiamo lavorato in questi anni - ha spiegato il presidente - che trova un suo compimento ed una spinta propulsiva definitiva, perché abbiamo capito che la direzione è quella giusta, ma ci siamo anche resi conto che occorre accelerare senza perdere un minuto”. 

“Terra della conoscenza - ha detto il governatore - perché dobbiamo batterci allo spasimo non solo per mantenere le nostre eccellenze, ma per moltiplicarle. Le nostre università, i nostri centri di ricerca pubblici e privati, le nostre imprese piccole e grandi. Dobbiamo investire, poi ancora investire e poi, non paghi, investire ulteriormente. Dobbiamo portare qui talenti e trattenere i nostri, dobbiamo convincere il mondo ad affidarci ancora più risorse di quanto già in essere”. 

Terra del saper fare - ha proseguito Fontana - perché abbiamo l’ambizione non solo di eccellere nell’ideare o progettare, ma perché vogliamo crescere come gigante del fare buona industria, buona agricoltura, buoni servizi. Alle imprese - ha sottolineato - bisogna dedicare ancora più risorse, in una logica di omaggio assoluto al merito ed alla legalità, ben consapevoli del fatto che la Lombardia è, innanzitutto grazie a questo tessuto imprenditoriale che è oggi chiamato a battersi nella convulsa partita della globalizzazione, piena certamente di rischi ma non priva di opportunità. Infine terra della opportunità - ha evidenziato il presidente - perché in Lombardia nessuno deve restare indietro. Vogliamo buone chances per tutti e bisogna lavorare per questo”.

“La Lombardia che vogliamo è una regione costruita dalle persone e per le persone. La Lombardia è forte perché è forte il suo tessuto sociale, il tessuto di associazioni di rappresentanza, di ONLUS, di soggetti culturali che la rendono viva. Noi siamo convinti del valore della sussidiarietà, del riconoscere e sostenere quanti riescono a dare risposte e non solo chiedere che qualcun altro lo faccia. Una sussidiarietà orizzontale - ha spiegato il presidente - riconoscendo il ruolo che il privato svolge sia nella sanità che nella scuola e senza il quale saremmo tutti più poveri e con meno servizi, perché il pubblico non avrebbe nemmeno le risorse per riuscire a dare risposte non dico migliori, ma almeno uguali. Una sussidiarietà verticale - ha aggiunto - rispettosa dei Comuni e delle province, come attori del sistema democratico. Ai sindaci chiediamo di guardare oltre il proprio confine amministrativo e concertare strategie che rendano i territori attrattivi”.

“La Lombardia da sempre è abituata a guardare avanti. Il futuro è Nostro. Un futuro incerto? Sì, visti gli sconvolgimenti recenti. Ma un futuro da costruire, su basi nuove, proprio come nei periodi più bui della nostra storia. Il cambiamento non è sempre negativo, averne paura significa non coglierne le opportunità di sviluppo. A ciascuno - ha aggiunto - chiediamo di portare dal suo particolare osservatorio un contributo da mettere a disposizione di tutti, senza pregiudizi e colore politico. La visione che ci deve accompagnare nell’immaginare il futuro - è quella di mantenere fede alle nostre tradizioni, la terra e l’industria, la storia, la cultura e il turismo, ma guardando tutti questi elementi da un punto di vista nuovo, quello che non rimpiange nulla del passato e guarda invece oltre. È una visione sfidante, stimolante, non arrendevole. Proprio come la natura dei lombardi. Chiediamo al governo di stanziare fondi per investimenti pubblici e non solo per il Pnrr. Altrimenti dovremo trovare altre risorse».

Le elezioni regionali in Lombardia "saranno la conferma degli equilibri nazionali". Ne è convinto il governatore lombardo. Il voto secondo Fontana confermerà «il grande vento in poppa al centrodestra».

«Evidentemente ha pensato solo alla sanità e non ha guardato al resto delle attività che stavamo facendo": è la risposta del governatore Fontana alle critiche mosse ieri da Letizia Moratti. Durante la presentazione della sua lista civica, Moratti ha affermato che «quando sento Fontana parlare di smart-land a fine mandato mi spiego tante cose». La replica del presidente: «Evidentemente - punge Fontana - in questi ultimi tempi non ha seguito molto i progetti e i programmi che stiamo portando avanti, come quello con Open Fiber». Moratti «non conosce evidentemente tutta la strategia delle aree interne - conclude - e non conosce gli accordi territoriali realizzati».

Quella del 2030 «sarà una Lombardia connessa, sostenibile, innovativa e sarà soprattutto una Lombardia inclusiva. Questo è il punto che viene ricordato di meno ma credo che sia il più importante. Dobbiamo fare in modo - ha concluso Fontana - che nessuno più rimanga indietro».

BONOMI: "DA REGIONE CONTRIBUTO MAGGIORE AD EXPORT"

"Siamo stati capaci di risultati eccezionali: penso ai 581 miliardi di export dell’anno scorso. Penso agli ottimi risultati dell’export dei primi 2 trimestri di quest’anno, a differenza dei nostri competitor, Francia e Germania. In questo quadro la Lombardia ha fornito il contributo più ampio alla crescita dell’export su base annua: quasi 81 miliardi di euro". Lo ha dichiarato il presidente di Confindustria Carlo Bonomi intervenendo all’evento "Lombardia 2030" a Milano. "Storicamente qui in Lombardia è sempre stato collocato il baricentro dell’economia italiana. Questo è dovuto a due ragioni fisiologiche. La prima è legata alla posizione geografica: siamo centrali rispetto all’Italia e rispetto al baricentro tra Europa Continentale e Mediterraneo - ha spiegato -. La seconda è una questione di peso: Regione Lombardia rappresenta il 22% dell’economia nazionale e ospita il nocciolo duro della manifattura, del terziario industriale, della ricerca applicata. È il cuore e la porta della internazionalizzazione del paese", ha chiosato Bonomi.

"Vengo da una tre giorni a Stoccolma con i presidenti delle Confindustrie europee. E il mio collega tedesco mi ha detto che abbiamo commesso 3 errori: abbiamo delegato la difesa agli Stati Uniti, l’energia alla Russia e la tecnologia alla Cina". "La ridefinizione della geografia economica mondiale sta erodendo dall’interno gli equilibri sui quali abbiamo vissuto negli ultimi decenni - ha sottolineato Bonomi -. La crisi energetica, inflazione, scarsità di materie prime, tassi in salita, il lockdown commerciale in Cina e il conseguente ripiegamento dei processi di globalizzazione hanno scardinato le dinamiche e le connessioni che finora erano stati i nostri punti di riferimento".

"Non si può parlare di futuro della Lombardia fuori dal futuro dell’Europa. La crisi del sistema di crescita tedesco ci riguarda molto da vicino sia come europei e soprattutto come lombardi perché l'interconnessione di questo territorio con la Germania è molto forte", ha sottolineato Bonomi. Il presidente di Confindustria ha poi enunciato alcuni dati: "oltre il 65% delle imprese italiane con partecipazione in Germania sono lombarde e se lo estendiamo a tutto il nord Italia rappresentano oltre l’84%. E poi il 60% del fatturato prodotto dalle multinazionali tedesche in Italia è proprio focalizzato in questo territorio". "Per cui è evidente che nelle traiettorie di sviluppo dell’Italia, e soprattutto delle economie del nord, dipenderanno in modo decisivo da come e quando Berlino affronterà questa crisi di posizionamento sui mercati globali", ha concluso.

"Bisogna dirlo in maniera molto forte e chiara: sull'energia serve un’Europa che condivida gli sforzi e le misure esattamente come ha dimostrato di farlo con le sanzioni. Non si può essere uniti sulle sanzioni, e poi sull'energia ogni paese fa da solo. La condivisione e la solidarietà non possono esistere su un tema sì e uno no, altrimenti rischia di esporre famiglie e imprese a colpi asimmetrici, ma soprattutto con l’idea di devastare l’idea stessa di Europa. E vedremo anche quale sarà l’approccio su quello che sarà il nuovo patto di stabilità", ha aggiunto il presidente di Confindustria.

Sulle connessioni "la Lombardia è la regione più virtuosa in Italia, ma se facciamo un confronto con le altre regioni paritetiche in Europa (Berlino-Brandeburgo, Ile de France) sul capitolo delle infrastrutture dobbiamo ancora lavorare. Le connessioni infrastrutturali sono una delle priorità che deve avere regione Lombardia - ha sottolineato Bonomi -. Questo territorio, con la sua posizione geografica e la solida leadership economica, ha una grande responsabilità di natura politica e di posizionamento geostrategico. E per garantire la competitività del paese e delle imprese italiane bisogna partire dalle connessioni".

DESCALZI, GAS: NEL 2025 IL 100% DEL GAS RUSSO SARA' RIMPIAZZATO

Il gas russo sarà completamente rimpiazzato nel 2025. Lo afferma l’amministratore delegato di Eni Claudio Descalzi nel corso di 'Lombardia 2030'. «Abbiamo iniziato immediatamente da febbraio a cercare una diversificazione basandoci su quello che avevamo in portafoglio in Africa, Medio Oriente, Far East e Usa». «Il problema è stato risolto - ha aggiunto - perché riusciamo a coprire il 50% del gas russo con 21/23 miliardi di metri cubi e nel 2025 il 100% sarà rimpiazzato». «Il 2023 sarà un anno complesso - ha aggiunto - perché avremo il 6/7% di gas russo e dovremo poter contare sul Gnl che ci arriverà via nave». «Occorrono le infrastrutture - ha sottolineato - per creare un’offerta sovrabbondante rispetto alla domanda». «Se vogliamo arrivare alla sicurezza energetica con una sovrabbondanza di gas per stare tranquilli secondo me dovremmo avere altri quattro rigassificatori».

«Dobbiamo aumentare di almeno 6-7 miliardi di metri cubi gli stoccaggi, è alla base della sicurezza energetica», ha affermato Descalzi a 'Lombardia 2030', sottolineando che «il Sud può essere sede di rigassificazione, ma dobbiamo sbloccare le linee che da Sud vengono a Nord, perché la loro capacità è molto bassa».

TURISMO, SANTANCHE': "DOBBIAMO ESSERE PIU' AMBIZIOSI"

Sul turismo «dobbiamo essere più ambiziosi e avere più coraggio». Per esempio anche la Lombardia "è una Regione a vocazione turistica, ci sono qui tantissime cose interessanti per i flussi turistici». Lo ha detto il ministro per il Turismo, Daniela Santanché, durante l’evento 'Lombardia 2030' al Pirelli Hangar Bicocca di Milano. "Inaugurando la stagione invernale ho capito che la Regione Lombardia si sta muovendo nella direzione giusta - ha aggiunto - implementando le offerte turistiche insieme ai Comuni». Anche sul turismo enogastronomico «dobbiamo fare di più - ha concluso - la Lombardia ha una forte identità».

CALDEROLI, VANNO RICREATE PROVINCE CON ELEZIONE DIRETTA

«Credo che sia necessario ricreare il soggetto provincia, che debba essere eletto nel suo presidente e nel consiglio con una elezione diretta». Lo ha detto il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli intervenendo all’evento Lombardia 2030. «Purtroppo moltissimi Comuni in Italia e in Lombardia hanno dimensioni ridotte e si sono trovati in difficoltà con la soppressione delle province - ha aggiunto -, che potevano svolgere funzioni per conto dei comuni più piccoli. Credo che la ridefinizione di un soggetto intermedio fra Regioni, comuni gradi e piccoli sia qualcosa di determinante».

LOMBARDIA: SANGALLI, RAGIONEVOLE SPERANZA DA PUNTI DI FORZA

La Lombardia ha «punti di forza che ci permettono di guardare alle prospettive future con ragionevole speranza». Lo ha detto il presidente della Confcommercio Carlo Sangalli a 'Lombardia 2030' indicando le criticità dovute «alla guerra, alla crisi energetica e all’inflazione». «In Lombardia - ha spiegato - il costo dell’energia è salito del 130% in un anno e il costo della vita del12%». «Non è possibile rassegnarsi al fatto che nel nostro Paese l’eneregia costi più che nel resto d’Europa - ha scandito - mediamente del 34% con punte di oltre l’80%». Tra i «punti di forza» regionali Sangalli ha indicato «oltre 830mila imprese attive e un Pil che sfiora i 400 miliardi in crescita del 3,9%». "Serve una visione raccordata allo sviluppo sostenibile - ha concluso - non solo ambientale ma anche economico e sociale», oltre che «confermare e consolidare il confronto tra le parti sociali che non è mai mancato».

MAZZONCINI: INVESTIMENTI «MONSTRE»

mazzoncini

Un focus sugli investimenti e un’analisi su come sia possibile attrarre talenti. Questi i due temi di cui si è occupato Renato Mazzoncini, amministratore delegato e direttore generale del Gruppo A2A, nel corso del suo intervento sul palco allestito al Pirelli Hangar Bicocca.

«È un momento in cui gli investimenti sulla transizione ecologica sono monstre. Solo noi, senza considerare i fondi del Pnrr, in questa decade soltanto in Lombardia facciamo 9 miliardi di investimenti, di cui quasi 5 sono in reti, nell’ambito della gestione della transizione ecologica. Dobbiamo raddoppiare la potenza elettrica della regione. Un miliardo di euro gli investimenti nelle reti per quel che concerne l’acqua. Nel contempo c’è la rete del gas, una rete di transizione, che sarà attiva fino al 2050. Poi dobbiamo gestire la generazione (centrale di Cassano). Discorso a parte per il solare, per il quale ci sono 10 miliardi di investimenti, e il biometano, con i nuovi impianti di Lachiarella (bucce di banana) e quello di Cremona, che sarà fatto con gli scarti della filiera agroalimentare e zootecnica. La Lombardia, per la sua dimensione, varietà dell’economia e consumi richiede livelli di investimenti monstre».

Quanto all’attrarre talenti, Mazzoncini ha le idee piuttosto chiare: «Più che altro dobbiamo trattenere i talenti. In Lombardia ci sono centinaia di migliaia di studenti. Siamo seduti su una miniera d’oro. Quanto ai giovani e il lavoro, le aziende devono pagarli di più e dare loro più soddisfazioni, anche intervenendo, quando è il momento, sul verticismo: invertire la piramide per cercare e trovare idee innovative. Insomma, bisogna ripensare il modello. Per quel che riguarda l’università, credo che si debba passare alle lezioni in inglese in tutte le magistrali». Poi una provocazione relativa ai giovani che vanno all’estero per poi tornare in Italia e ottenere gli sgravi fiscali: «Diamoglieli subito e teniamoli in Italia».

CALDONAZZO: TENIAMO GRAZIE ALLA DECARBONIZZAZIONE

Lo sguardo della grande industria siderurgica in un momento molto delicato per l’economia occidentale, che tenta di ripartire dopo le difficoltà degli ultimi anni. Questo il senso dell’intervento svolto da Mario Arvedi Caldonazzo, Ceo del Gruppo Arvedi, sul palco allestito al Pirelli HangarBicocca. Seduti vicino a Caldonazzo, Veronica Squinzi, amministratore delegato del Gruppo Mapei, ed Enrico Pazzali, presidente dalla Fondzione Fiera Milano.

«Nella mia carriera professionale trentennale — ha esordito Caldonazzo — questo è il momento più complesso mai affrontato e il Cavalier Giovanni Arvedi afferma di non aver mai visto, nei suoi sessant’anni di attività, una situazione così. La guerra in Europa ha provocato uno shock energetico che a sua volta ha causato l’inflazione a doppia cifra e una conseguente perdita di competitività delle nostre aziende, dal momento che questi fenomeni sono tipicamente europei. In questo contesto – ha proseguito l’amministratore delegato del gruppo Arvedi – i nostri mercati sono invasi da prodotti che provengono da altri Paesi, che sono Paesi nei quali operano imprese che non rispettano le norme avanzate sul lavoro e sull’ambiente che sono invece pienamente osservate in Europa. E tutto questo — ha osservato ancora Caldonazzo — avviene proprio mentre stiamo affrontando la transizione ecologica, un importante momento che richiederebbe maggiori risorse a disposizione. Detto questo, le nostre imprese siderurgiche stanno tenendo, anche perché noi abbiamo già compiuto il passaggio della decarbonizzazione che altri gruppi europei, invece, devono ancora compiere. La nostra azienda è completamente decarbonizzata ed è un esempio di economia circolare perché si fonda sul rottame e solo una piccolissima quota di rifiuti finisce in discarica».  

SALVINI, ENTRO PONTE DELL'IMMACOLATA CODICE APPALTI IN CDM

«Ho lavorato anche questa mattina con i tecnici per portare entro il ponte dell’Immacolata il codice degli appalti al consiglio dei ministri. Se non si parte da questo non si va da nessuna parte. Un codice degli appalti moderno, snello e veloce». Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, nel corso dell’iniziativa Lombardia 2030 organizzata dalla Regione. «Mi aspetto una critica ideologica di qualcuno - ha aggiunto Salvini - che mi accuserà che procedure troppo snelle e veloci agevolano i corruttori. Invece credo che è il contrario con procedure troppo lunghe agevolano i furbi. Se le procedure sono veloci è più difficile che intervenga il malaffare. Al ministero ci sono 117 opere commissariate con 42 commissari straordinari». «Se la normativa vigente - ha concluso - porta a questo vuol dire che qualcosa non funziona. In questo codice degli appalti lavoreremo anche su questo».

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400