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Un ricordo di Joe Vescovi

Fabio Guerreschi

Dicembre 2014

Un ricordo di Joe Vescovi

Joe Vescovi

Qualche giorno fa (il 28 novembre) Joe Vescovi ci ha lasciato. E’ stato un protagonista di quella unica e irripetibile stagione del prog italiano degli Anni ’70, soprattutto con i The Trip. Persona poliedrica, ha ricoperto diversi ruoli nel mondo delle musica tra cui quella di produttore.

E proprio in questa veste l’ho conosciuto. La sera del 15 gennaio del 1995 i Sourgrapes suonano al Kavarna di Cremona. La band arriva da Salsomaggiore Terme, ha appena pubblicato l’album d’esordio (A Face In The Crowd) e sono in molti a considerarli i ‘Soundgarden italiani’. Entro al Kavarna e vado a salutare Giorgio (il cantante) che mi dice: ‘Vieni che ti presento il nostro produttore Joe Vescovi’. 

Vescovi è appoggiato al bancone, stivali, jeans, giubbino jeans, sguardo tagliente. Il tempo di due chiacchiere per capire chi ho di fronte: una persona rilassata e tranquilla, ma contemporaneamente concentrata su tutto quello che accade intorno a lui e disponibile a dialogare con tutti. Spesso i grandi sono tali anche per la loro semplicità, che non è da confondere con la banalità, ma, anzi, spesso rasenta la genialità. 

Dopo qualche minuto i Sourgrapes irrompono sul palco. Vescovi segue tutta la performance incollato al bancone, senza perdere un solo gesto, una sola nota della ‘sua’ band. E a me piace ricordarlo così: appoggiato al bancone ad ascoltare musica. 

R.I.P.